La comunità diurna CET comunità educativa territoriale
L’anno 2023 è stato per noi di Casa D un anno molto molto particolare. Infatti dopo due anni di pensieri, progetti, documentazione varia, il 12 giugno 2023 la nostra comunità diurna (CEDiS) si è trasformata in CET (comunità educativa territoriale).
Davvero una trasformazione degna di una crisalide! Il servizio della comunità diurna permetteva “solo” dei progetti per i ragazzi in regime diurno, tuttavia spesso noi educatori ci accorgevamo che in alcune situazioni il solo intervento pomeridiano non bastava, era una goccia insufficiente nel mare delle difficoltà di alcune famiglie.
Sappiamo bene come anche la comunità residenziale fosse un desiderio di don Ga già negli anni passati.Per questo motivo il passaggio alla CET è stato un momento molto significativo per tutti noi! Per noi educatori, per i ragazzi, per le loro famiglie, per la rete di istituzioni con le quali collaboriamo tutti i giorni.
È stato uno sforzo economico e progettuale imponente per la nostra Coop, nella speranza che possa essere un servizio trainante, completo, che segua i valori del Movimento Ragazzi nell’educazione e nella formazione dei ragazzi, nel sostegno alle loro famiglie. Infatti abbiamo aderito al progetto della CET perché è un servizio che può offrire 7 posti per minori in regime diurno e 6 posti per ragazzi in regime residenziale, con progetti un po’ stile “college”: i ragazzi sono con noi dalla domenica al venerdì per poi rientrare a casa.
Caratteristica principale della CET infatti è il lavoro che si cerca di fare con le famiglie, per sostenere nuovamente le capacità genitoriali in modo tale che il percorso abbia la sua migliore conclusione:
il rientro definitivo a casa dei ragazzi con delle condizioni ambientali, relazionali e di fiducia diverse rispetto a prima.
Ma c’era davvero bisogno di una comunità così?
Per rispondere a questa domanda basta dare pochi numeri.
12 giugno apertura: 3 minori in residenziali inseriti; 14 giugno: accoglienza di una minore in emergenza educativa, con telefonata notturna dalla Questura; Luglio: inserito un altro ragazzo, accompagnata la ragazza in emergenza in altra struttura scelta dai Servizi Sociali;
Fine agosto: inserimento quinto ragazzo; settembre: inserimento sesta e ultima ragazza.
In meno di 3 mesi la nostra parte residenziale era piena. Purtroppo il bisogno è presente, soprattutto per la fascia di ragazzi tra gli 11 e i 17 anni.
La parte diurna invece ha sempre girato a regime: da gennaio a giugno avevamo 10 ragazzi su 10 posti disponibili, da giugno a dicembre 7 minori per 7 posti disponibili; quindi una copertura del 100%.
Ma quanti ragazzi avete seguito quest’anno?
Ecco un po’ di dati per rendere chiaro il percorso da gennaio a dicembre 2023:
Abbiamo seguito 17 ragazzi:
6 ragazze e 11 ragazzi; 10 italiani e 7 con genitori di origine straniera; 16 nati in Italia 1 solo all’estero.
Ma da che parti di Genova provengono i ragazzi?
In base agli ATS di provenienza i nostri ragazzi sono così suddivisi:
1 dall’ATS 41 (Valpolcevera); 1 dall’ATS 34 (Ponente); 1 dall’ATS 35 (Centro Ovest); 1 dall’ATS 46 (Bassa Valbisagno) e 13 dall’ATS 42 (Centro Est)
Quanti educatori?
Anche questo è un dato importante che fa comprendere bene il sogno che la Coop ha voluto affrontare quest’anno: infatti da 3 educatori a tempo pieno per il progetto della comunità diurna, siamo passati a un progetto che coinvolge 8 educatori di cui 6 a tempo pieno e 2 part-time a 30 ore!
E ora?
Ora il primo obiettivo è rendere stabile e sostenibile questo servizio: è un lavoro molto diverso rispetto a prima, basti pensare che ogni sera dalla domenica al venerdì c’è un educatore che dorme con i ragazzi nella stanza preposta; anche il nostro vivere la struttura di Oregina sta cambiando, sempre più “casa”. Per quest’anno siamo consapevoli che saremo molto in movimento anche su questo aspetto di arredo, e per capire come meglio usare
gli spazi.